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Lettera ai candidati sindaci della città

Modica: una città a misura di bambino

Veduta aerea di Modica

L’art. 12 della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia enuncia che I bambini e le bambine hanno diritto ad esprimere la loro opinione ogni volta che si prendono decisioni che li riguardano

Carissimi Carlo, Gabriele, Ignazio e Salvatore


Partiamo con il chiamarvi per nome e con il darvi del tu così come fanno i bambini con gli adulti. La cooperativa l’Arca di Modica è da 20 anni che opera a Modica e si occupa di minori in tutti i loro ambiti dal gioco, alla casa, ai loro diritti. Con questa lettera non vogliamo darvi consigli perché crediamo che nel vostro programma avete attenzionato con cura ciò che potrebbe essere una città a misura di bambino ma vogliamo essere solo portavoce, in base alla nostra esperienza, di una città che mette al centro del proprio governo i bambini e le bambine considerandoli anima e futuro della città e come tale programmare qualsiasi tipo di intervento non sul qui e ora ma sul domani perché saranno loro i futuri cittadini dell’amata Modica.


L’art. 12 della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia enuncia che I bambini e le bambine hanno diritto ad esprimere la loro opinione ogni volta che si prendono decisioni che li riguardano e la loro opinione deve essere tenuta in considerazione dando un valore educativo alle esperienze: coinvolgerli nelle partecipazioni per farli sentire parte di una comunità, per responsabilizzarli anche sui loro diritti e doveri, fare tutte quelle attività che facciano sentire propria la città. Il loro coinvolgimento si lega alle famiglie che assumeranno atteggiamenti nuovi per aiutare i loro figli e le loro figlie, per difendere e mantenere le loro opere e le loro idee.


Fare tutto il possibile per creare e/o completare spazi verdi e ludici a misura di bambino. La città ha molte aree con potenzialità immense ma abbandonate e non prese in considerazione (area Padre Basile, Villa Cascino, Villa Silla, ecc…) Noi adulti in qualità di educatori e soprattutto di amministratori coinvolgerli nel progettare insieme, nel pulire insieme, nello scegliere insieme gli arredi e i giochi di questi spazi. La città che vuole realmente intraprendere un percorso di cambiamento per diventare la città di tutti ha bisogno del contributo concreto dei bambini.


Noi pensiamo che non sia difficile sviluppare una politica a favore dell’infanzia. Occorre solo fare delle scelte coraggiose ripensando il disegno delle strade e dei marciapiedi in modo che sia facile e sicuro per tutti, a partire dai bambini, uscire di casa e da soli muoversi nello spazio urbano. Creare spazi e presupposti per aiutare i bambini ad uscire dal loro spazio multimediale e farli incontrare insieme per correre, giocare, saltare e scoprire. Un ritorno al passato, al nostro passato di bambini in cui esisteva solo lo stare insieme pomeridiano tra partitelle, arrampicamenti sugli alberi, nascondino nel quartiere e strade imbrattate dal gioco della campana.


Il posto del gioco dei bambini sarà la città e la loro garanzia sarà la città stessa che se ne prenderà cura. In cambio i bambini, con la loro presenza, obbligheranno gli adulti ad una maggiore attenzione e partecipazione rendendo la città migliore e più sicura.

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